Gestione del cambiamento e “unità”

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In occasione del Congresso LAV (Lega Antivivisezione) di giugno, ho avuto il piacere di presentare a soci e volontari i primi risultati di un progetto di cambiamento al quale ho lavorato in partnership con il Consiglio Direttivo dell’Associazione.

Il progetto si inserisce in un quadro di cambiamento complesso che coinvolge tutta l’organizzazione sia a livello centrale che sul territorio.

Cresciuta tanto e in fretta, spesso in modo spontaneo e poco coordinato, LAV ha bisogno di mettere a sistema i vari cambiamenti avvenuti, dando loro una struttura solida che le consenta di operare in modo più efficace ed efficiente nel contesto socio-politico attuale, valorizzando e rafforzando l’azione.

In questa prospettiva, negli ultimi due anni, sono stati introdotti degli elementi organizzativi nuovi, accompagnati da progetti ad hoc.

In particolare ho avuto il piacere di accompagnare il Consiglio Direttivo in un progetto di evoluzione della governance dell’Associazione, giungendo a definire un nuovo assetto organizzativo e un modello di valori e di stile di leadership che possa ispirare nuovi comportamenti e nuove abitudini organizzative, coerenti con il cambiamento voluto.

A guidare il progetto una volontà chiara e fortemente sentita dalla Direzione: “Ispirati dai Nostri Valori vogliamo realizzare prima e meglio la nostra Missione, sviluppando resilienza e garantendo l’evoluzione dell’organizzazione.”

Ed è proprio la Direzione a essersi messa in gioco con grande coraggio e integrità.

Sappiamo quanto sia complesso disegnare il cambiamento e sappiamo quanto sia ancora più complicato disegnare un cambiamento che ci coinvolge direttamente come professionisti e come persone.

Chapeau bas alle persone del Consiglio Direttivo LAV che con grande determinazione hanno saputo andare oltre il proprio punto di vista e il proprio ruolo, privilegiando la visione globale dell’organizzazione, smussando ognuno i propri spigoli, riconoscendo e lasciando andare le proprie credenze e resistenze, tirando fuori tutte le proprie risorse, apprezzando e valorizzando le differenze all’interno del team.

Un processo di co-creazione che ho avuto il privilegio di accompagnare e durante il quale si sono alternati momenti di Team Coaching e momenti di Team Facilitation.

Abbiamo lavorato su diversi livelli di consapevolezza senza esitare ad andare in profondità e toccare corde più intime che hanno risvegliato emozioni e contraddizioni.

Abbiamo lavorato sul riconoscimento dell’ “altro”, nella relazione con se stessi e con gli altri membri del team, generando fiducia.

Abbiamo prodotto risultati con un alto valore organizzativo, immaginando e disegnando LAV nei prossimi anni: lo sforzo è stato mettere in armonia i diversi elementi organizzativi, creando un contesto che sia al servizio della Mission LAV e che favorisca un’azione consapevole ed efficace, che a sua volta generi competenze e abilità all’interno dell’organizzazione.

Lungo tutto il percorso fatto, il mio impegno e intento come coach, è stato quello di favorire l’allineamento tra “testa, cuore e pancia”, sia nel singolo che nel team, convinta che ogni cambiamento possa essere portato avanti con forza e successo se agito nell’ “unità” della persona e dell’organizzazione.

Stephen Covey scrive: Tutte le cose vengono create due volte. C’è una prima creazione mentale e una seconda creazione fisica in tutte le cose.

Io aggiungo… Se la creazione mentale è stata portata avanti nell’ “unità”, la creazione fisica si svilupperà in modo armonioso. Ogni elemento del sistema troverà il suo posto nello spazio e sarà quello più giusto. Il movimento interno come quello verso l’esterno, sarà fluido e si esprimerà con grazia.

Questo è l’augurio che faccio a LAV che ringrazio per la fiducia e il privilegio di avermi scelta come coach e facilitatrice in questo percorso.

 

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